SMART WORKING: NORMATIVA, CONTRATTAZIONE INDIVIDUALE E CONTRATTAZIONE COLLETTIVA, VANTAGGI OPPORTUNITA’ E CRITICITA’
Giovedì 2 luglio, si è svolto online il primo Workshop della Community REFLEX, che ha inaugurato questa tranche estiva di appuntamenti di approfondimento sul welfare aziendale. I workshops hanno coinvolto le aziende che hanno accettato di essere parte attiva nel progetto (http://famiglia.governo.it/it/politiche-e-attivita/politiche-europee-e-internazionali/progetti-europei/reflex/scheda-progetto/), ma anche altre aziende che hanno potuto usufruire di questa iniziativa per avvicinarsi al progetto e ad alcuni aspetti del welfare aziendale. I workshop, infatti, sono stati pensati come occasioni di confronto e scambio in cui le aziende diventano protagoniste e raccontano le loro esperienze su aspetti specifici del welfare aziendale che, di volta in volta, saranno al centro della discussione. In questo primo incontro, la discussione si è concentrata sull’istituto dello smart working considerato dal punto di vista della evoluzione della normativa, soprattutto in questo ultimo periodo di pandemia, e del ruolo giocato dalla contrattazione in questi sviluppi. L’alto numero delle aziende coinvolte, 42 in totale, dimostra l’interesse nei confronti di tale materia e il “bisogno” delle aziende di confrontarsi sulle tematiche connesse al welfare aziendale. Il dott. Marino di Nardo del Dipartimento per le politiche per la Famiglia, ha aperto il webinar esprimendo piena soddisfazione per l’avanzamento del progetto e ringraziando apertamente le numerose aziende presenti che attraverso questi workshop potranno scambiare esperienze e confrontarsi sui temi più attuali del welfare aziendale. L’incontro è stato moderato dalla dott.ssa Flavia Pesce, di IRS, che ha introdotto il focus dell’incontro e ha posto una riflessione sugli aspetti positivi e le difficoltà che la pandemia ha fatto emergere in relazione ad uno degli strumenti più utilizzati in questo periodo: lo smart working. Molto interessanti gli approfondimenti dei relatori presenti che, pur partendo da realtà diverse tanto nel settore quanto nelle dimensioni, sono poi giunti alle stesse conclusioni sullo smart working rimarcando alcune delle criticità esistenti e sottolineando i punti di forza. Ad aprire gli interventi delle aziende è stata la dott.ssa Patrizia Ordasso, Responsabile Affari Sindacali del Gruppo Intesa San Paolo che ha sottolineato la pionieristica scelta nel 2014 del Gruppo di sperimentare la prima forma di lavoro flessibile con 1.000 dipendenti, ad adesione spontanea, che dopo una parziale adesione è poi cresciuta di anno in anno, per proseguire con Alessandra Galeotti, Coaching and Development Manager di HERA, azienda multiservizi con un forte radicamento territoriale presente in Emilia Romagna, Toscana, Marche e Friuli, per chiudere infine con Valentina Cherubini, HR Manager di Altromercato, che ha dato il punto di vista di un’impresa sociale. Le relatrici hanno raccontato esperienze, sperimentazioni, difficoltà e successi, accomunate dalla fiducia verso una maggiore diffusione, laddove possibile, di nuove forme di lavoro flessibile come lo smart working, ma consapevoli che non tutti i nodi per un suo efficace impiego siano stati ancora risolti. Se infatti molti dei processi di lavoro sono già stati remotizzati in tante realtà aziendali, la pandemia ha modificato il fine stesso del lavoro agile e ha fatto emergere alcuni aspetti irrisolti o solo parzialmente risolti che il workshop ha messo in evidenza come, ad esempio, problemi di dotazione di strumenti e di connessione che possono rallentare la diffusione del lavoro flessibile, così come elementi legati ad una maggiore attenzione alle modalità di regolamentazione ed al ruolo della contrattazione collettiva e individuale maggiormente enfatizzata dalle norme attualmente in vigore. In chiusura l’avvocato Elio Capodaglio, consulente di IRS chiarisce un aspetto normativo assai attuale, ovvero che con la proroga del 22/06/2021, si estende fino al 31 dicembre 2021 (scadeva il 31 luglio 2021), il termine per usufruire (datori di lavoro privati) della procedura semplificata di comunicazione del lavoro agile o smart working, grazie alla normativa emergenziale.
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