PROVIDERS E PIATTAFORME DIGITALI: OPPORTUNITA’ E VINCOLI
Si è chiusa lunedì 12 luglio la prima tranche estiva dei workshop sul welfare aziendale organizzati da IRS (Istituto per la Ricerca Sociale), dove si è parlato degli strumenti di welfare aziendale: providers e piattaforme digitali. L’appuntamento è stato introdotto dalla Dott.ssa Tiziana Zannini Direttore generale Ufficio politiche per la Famiglia che, dopo aver ringraziato le aziende partecipanti a questo evento online, ha manifestato la personale soddisfazione per l’andamento del progetto che malgrado la pandemia sta seguendo il cronoprogramma del suo sviluppo con coerenza. In più ha voluto ricordare quando già emerso nei precedenti incontri, ovvero l’efficacia della logica win-win che sta alla base del progetto ReFlex, dimostrata dalla numerosa partecipazione delle aziende. Questo rinforza la convinzione che la strada percorsa è quella giusta e che il dialogo con le aziende è utile per lo sviluppo delle politiche di welfare aziendale, nella speranza che insieme si possano trovare soluzioni sempre più innovative e capaci di ampliare e diffondere una vera cultura del welfare. A seguire la parola è passata a Daniela Oliva, Presidente di IRS e moderatrice dell’appuntamento, che ha spiegato le finalità di questo webinar. L’evoluzione del welfare aziendale ha visto la nascita di un vero e proprio mercato di intermediazione tra le aziende e i/le lavoratori/trici che utilizzano strumenti come piattaforme digitali e providers oggi sempre più diffusi. Il primo intervento è stato della relatrice Francesca Rizzi che ha descritto Jontly (https://www.jointly.pro/), da lei fondata insieme ad una collega, un provider che si occupa in modo integrato di people caring, welfare aziendale inteso come flexible benefit e servizi di advisory alle aziende: Jointly accompagna quindi le aziende nel disegno, nell’impostazione di piani di welfare nelle diverse e possibili declinazioni. Nel corso del suo intervento la CEO di Jointly ha sottolineato che il welfare è uno strumento e che le risposte alle esigenze di conciliazione non si possono risolvere semplicemente in outsourcing. È necessario un investimento da parte delle aziende che possono sicuramente appoggiarsi a realtà esterne per ricevere un supporto, ma che sono chiamate a ripensare le politiche di welfare in maniera integrata e coerente con l’assetto organizzativo aziendale. A seguire la parola è passata ad Emanuela Losito, Responsabile Unità Sviluppo WeMi e Progetti (https://wemi.comune.milano.it/) che ha offerto il punto di vista della pubblica amministrazione di Milano. WeMi a partire dal 2012 si è interrogata sulla città che aveva di fronte e sui fenomeni che l’attraversavano, come l’invecchiamento della popolazione, la progressiva riduzione delle risorse, la composizione delle famiglie ecc. Temi che hanno spostato l’attenzione della pubblica amministrazione sui bisogni e necessità reali della città per costruire un sistema di welfare rivolto a tutti: l’obiettivo era quello di superare la frammentazione delle risorse e delle risposte e abbattere le barriere create tra chi accede ai servizi del sistema di welfare pubblico e chi no, generando in questo modo valore, capitale sociale e connessione tra le persone. Successivamente hanno sperimentato una prima piattaforma pilota nel 2016 per poi concentrarsi nello sviluppo della stessa che da sperimentale è diventata un servizio stabile dentro il sistema delle politiche sociali della città di Milano. WeMi oggi conta su un sistema di piattaforme digitali e spazi fisici: quindi da una parte c’è un portale digitale e dall’altra degli spazi fisici in città dove ci sono operatori di cooperative e associazioni che supportano le famiglie nella ricerca di risposte ai loro bisogni. L’incontro si è concluso con Emanuele Massagli che dopo una breve presentazione di AIWA (Associazione Italiana Welfare Aziendale https://www.aiwa.it/ ) di cui è Presidente, nata nel 2016 e che oggi associa i principali operatori di welfare aziendale (20 circa), ha affrontato il tema più generale del welfare aziendale nell’ambito della piccola e media impresa. Nel corso del suo intervento ha sottolineato che dal 2016 ad oggi, grazie anche all’evoluzione normativa che ha ampliato gli spazi del welfare aziendale, c’è stata una vera e propria esplosione dei piani di welfare aziendale che sono cresciuti in media circa del 500%. Infine il Presidente di AIWA ha ricordato l’importanza che potrebbe rivestire un testo unico del welfare aziendale che riordini la materia con una penna sola, aspetto su cui la sua associazione si sta impegnando e su cui vorrebbe lavorare.
Alcune slide dei relatori: